Trattoria La Buca S.a.s.

Le Aziende sul territorio: Ristorazione

Indirizzo

Via Ghizzi, 6
43010, Comune di Zibello
Parma - IT

Contatti

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0524/99720
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www.trattorialabuca.com.

Un pò di informazioni

Il Culatello dell Buca
Il culatello della "Trattoria la Buca" è un marchio registrato e fa parte del Consorzio del Culatello di Zibello - DOP - Reg. CE n.1263/96

Il culatello é una parte della coscia del maiale che viene lavorata nella stagione invernale da Novembre a Febbraio. La coscia si priva della cotenna e dell’osso e così il muscolo prende la caratteristica forma a pera. Si passa quindi alla salagione che viene effettuata appena macellato; la salagione dura dai sei agli otto giorni. Nei primi due giorni il culatello viene massaggiato per far penetrare il sale e per ammorbidire la carne. Il perché e chi decise di salare solo quella parte della coscia del maiale non si sa: il ricordo si perde nella notte dei tempi. Poi il culatello viene investito, ricoperto e strettamente legato alla vescica del maiale. Questa lavorazione viene effettuata da persone esperte: i norcini, che sono veri e propri artisti. Dopodichè viene appeso, per farlo asciugare, per un periodo di quattro mesi circa e verso la primavera si porta nelle cantine buie dove rimane fino a maturazione completa. Dopo dodici mesi si comincia il consumo. Anche questa preparazione é un rito: si tolgono le corde, si lava e si immerge in un recipiente pieno di vino per due o tre giorni. Quando si toglie dal vino si rifila il grasso esterno e si affetta sottilmente. 

Le condizioni ambientali e climatiche, quindi la fitta nebbia, l’aria poco mossa e l’umidità del fiume Po, fanno sì che il culatello maturi lentamente e diventi così questo speciale e splendido prodotto! Il culatello é un prodotto culturale che é lavorato e preparato secondo tradizione, da generazione in generazione. La preziosità del prodotto per i contadini di una volta significava un baratto: uno dei due culatelli veniva barattato con un maialino da allevare per la stagione successiva. Non ha alimentato grande commercio e processioni turistiche: il fatto che restasse sconosciuto al grande pubblico garantiva la tipicità del prodotto e allo stesso modo ne alimentava la leggenda